Intervista: Robert Kennedy Jr. se la prende con le lobbies
Intervista rilasciata da Robert Kennedy Jr a Senta Depuydt. (2018)
Specialista in diritto dell’ambiente da decenni, Robert Kennedy Junior è oggi uno dei rari avvocati di rilievo a lottare contro i giganti dell’industria. Fu invitato all’inizio di settembre da parlamentari europei del gruppo dei verdi, nel contesto delle audizioni complementari sulla sicurezza del Roundup, per il rapporto della commissione speciale sui pesticidi.
L’avvocato e i suoi soci hanno appena vinto un processo storico contro Monsanto e non intendono certo fermarsi qui. Incontro con un uomo dal destino fuori dal comune.
SD: Signor Kennedy, da degno erede del coraggio e dell’impegno politico della sua famiglia, lei è oggi uno dei più grandi difensori dei diritti dell’ambiente sul pianeta. Perché ha scelto questa battaglia?
RFK: È una vocazione che risale alla mia prima infanzia. Già da bambino avevo una tendenza ecologista. Provavo una grande ammirazione per Rachel Carson, una ricercatrice che aveva denunciato l’impatto tossico del pesticida DDT sull’ambiente ed era una delle pioniere del movimento ecologico. Aveva publicato un libro, “Primavera silenziosa”, che suscitò un grande clamore e fece conoscere i pericoli dei pesticidi, tra l’altro per gli uccelli. All’epoca, il DDT era il fiore all’occhiello di Monsanto e la ditta si vendicò perseguitandola con tutti i mezzi possibili, pagando scienziati o giornalisti per demolirla. Dalle accademie di medicina alle associazioni di giardinaggio, passando per gli attacchi sui giornali trattando della sua vita privata, e anche il departimento dell’agricoltura che era già sotto l’influenza di Monsanto, tutti quanti si coalizzarono contro di lei.
Mio zio, il Presidente, aveva esaudito il mio desiderio di incontrarla e la aveva invitata a pranzo. Era pocho prima che lei morì di cancro, ma questo incontro mi segnò, e fu uno dei grandi momenti della mia gioventù. In seguito, lui stesso si fece carico di riabilitare il suo onore chiedendo ad una squadra di scienziati di verificare e validare riga per riga tutte le affermazioni del suo libro. Così fecero e il DDT fu finalmente vietato.
SD: Oggi si ritrova ancora ad affrontare Monsanto, e apparentemente le pratiche non sono cambiate. Quali elementi aggiuntivi può riportare al caso Roundup?
RFK: È una vittoria senza precedenti. Il gigante è stato condannato a pagare 289 millioni di dollari di risarcimento a un giardiniere intossicato dal Roundup ed oggi in fin di vita. L’ammontare della condanna è molto alto perché include una penalità per frode. Abbiamo potuto provare che Monsanto conosce i rischi, tra l’altro quelli cancerogeni, del suo prodotto e questo da decenni. L’azienda ha deliberatamente nascosto la verità, andando anche fino a redigere falsi studi facendoli poi semplicemente firmare da esperti rimunerati.
Grazie ad una procedura giuridica chiamata “Discovery” (Scoperta), abbiamo costretto la parte avversa a consegnarci tutti i suoi dati. Questo ci ha permesso di visionare migliaia di documenti interni, mails, ecc., e abbiamo accumulato tantissimi elementi compromettenti. Come con Rachel Carson, Monsanto ha fatto di tutto per discreditare gli studi esistenti e attaccare gli scienziati “fastidiosi”, penso per esempio al professor Gilles-Eric Seralini. È un uomo molto coraggioso e sono d’altronde sorpreso che non sia stato sentito dalla commissione.
SD: Effettivamente. Questo mostra quanto le tattiche dell’azienda siano state efficaci. Ma Monsanto farà probabilmente appello?
RFK: Certo. Però sono fiducioso riguardo al seguito. Abbiamo vinto, mentre eravamo davanti a un giudice che ci era veramente sfavorevole e che ci ha lasciato presentare solo pochissimi elementi di prova. Per fortuna la giuria era imparziale e di altissima qualità. Alcuni hanno riempito quaderni interi di appunti. Non si sono lasciati influenzare. Per me questa vittoria è dunque anche una vittoria della democrazia in America. È la prova che là dove esiste uno spazio civile, cio’ è ancora possibile. Per la procedura in appello, sono fiducioso, perché abbiamo ancora tantissime prove da presentare. Monsanto non si divertirà di certo.
SD: Durante la conferenza stampa che ha seguito la vostra audizione al parlamento europeo, una giornalista di Politico l’ha aggredita affermando, fuori argomento, che lei “non può sperare di essere credibile sul Roundup, visto il modo in cui rimette in causa la scienza dei vaccini”, aggiungendo che “per colpa di gente come lei, assistiamo al ritorno del morbillo in Europa”. Cosa le ha risposto all’uscita del dibattito?
RFK: Ovviamente me lo aspettavo. Prima di tutto l’ho invitata a leggere il libro “Thimerosal” che ho dedicato all’adiuvante al mercurio usato in certi vaccini. Come in un’arringa, cito non solo gli studi scientifici – circa 400 -, che attestano la tossicità del mercurio, ma anche tutti gli elementi di frode, corruzione, pressione e censura esercitati dall’industria farmaceutica e dai politici che manovra.
Inoltre, per ciò che riguarda il morbillo e il vaccino anti-morbillo, sappiamo che la realtà è molto più complessa di ciò che viene diffuso dai media. Per esempio, il fatto che la mortalità ed il numero delle complicanze dovuti al morbillo sia ovunque in aumento è una conseguenza diretta della politica vaccinale, che ha spostato il rischio verso le categorie di età più fragile.
Il vaccino protegge meno bene e meno a lungo dell’immunità a vita, che si acquisce attraverso la trasmissione naturale del virus. I bambini piccoli corrono un rischio più alto, perché gli anticorpi materni delle madri che non hanno avuto il morbillo sono insufficenti. Ci sono anche molti giovani adulti vaccinati che contraggono il morbillo, perché il vaccino perde efficacia dopo alcuni anni. Cio’ si è visto in diversi casi di epidemia come a Disneyland o a Toronto.
Ma sopratutto, ci sono tutte le vittime di danni da vaccino dei quali i giornali rifiutano di parlare. Ho costituito una cartella enorme con diverse migliaia di testimonianze di genitori. Bisogna dare fine a questo silenzio ed investigare con urgenza.
SD: Appunto, se ricordo bene, la prima dichiarazione di Donald Trump quando arrivò alla Casa Bianca annunciava la sua intenzione di creare una commissione d’inchiesta sulla sicurezza dei vaccini. Lei fu ascoltato in via preliminare per dirigere questa commissione. E dunque, dove siamo rimasti? Non erano che false promesse?
RFK: Donald Trump è convinto della necessità di una tale commissione. È stato testimone di danni da vaccino tra i suoi cari e tiene veramente a questo argomento. Purtroppo, le pressioni sono state troppo forti e fino ad oggi non ha trovato nessun appoggio per mettere questa cosa in atto.
SD: Sembrerebbe che sia più facile sbilanciare la Cina che l’industria farmaceutica! Eppure lei non aveva ottenuto un’udienza al Congresso americano?
RFK: No, questo non è stato possibile. Quando mi rivolgo ai deputati, mi ascoltano educatamente, ma poi non fanno assolutamente nulla. Ci sono troppi soldi di mezzo. In realtà, non è più un governo, è una “cleptocrazia”, diretta dai lobbies e l’industria farmaceutica è il più potente di tutti. Per influenzare chi prende le decisioni politiche spende il doppio dei soldi che dedica al settore del petrolio, ed il quadruplo dell’industria di guerra o del settore aerospaziale. Quanto ai media, Big Pharma rappresenta 50 a 80% dei loro redditi. Mi sembra tutto chiaro.
SD: Sapendo che ha tutti quanti contro, cos’è che la spinge comunque a condurre questa battaglia?
RFK: Per più di trent’anni sono stato presidente della Waterkeeper Alliance, l’alleanza mondiale per la conservazione delle acque. Stavamo dietro alle industrie del carbone per le loro elevate emissioni di mercurio ed i danni causati ai fiumi, e facevo spesso conferenze su questo tema.
Ogni volta, madri di famiglia venivano a trovarmi: “Signor Kennedy, va bene occuparsi del mercurio nei fiumi, ma noi abbiamo bambini che hanno subito danni da vaccini e vorremmo che ci si interessasse al mercurio contenuto nei vaccini”. Mi dava parecchio fastidio, perché ero molto favorevole ai vaccini. D’altronde mi vaccinavo ogni anno contro l’influenza. Però insistevano con argomenti molto solidi e testimonianze sconvolgenti e tragiche, e dunque ho finito per ascoltarle.
SD: Ha prima fondato il World Mercury Project, il quale obbiettivo era dimostrare l’impatto della tossicità del mercurio sotto le sue diverse forme in modo da proteggere ambiente e salute delle persone. Riguardo ai vaccini, si è focalizzato unicamente sull’ adiuvante al mercurio?
RFK: I numeri dell’autismo hanno incominciato ad aumentare in modo vertiginoso verso la fine degli anni ’80, quando il calendario vaccinale è stato rinforzato, tra l’altro con vaccini che contenevano Thimerosal. Era la pista più ovvia. Ulteriormente però ho scoperto che per ciò che riguarda la sicurezza dei vaccini l’abisso tra la realtà ed i discori ufficiali, dove tutto è perfettamente “sicuro e controllato”, è semplicemente gigantesco. Non c’è solo il mercurio ad essere problematico. Da allora, sono stati per esempio scoperti nanoparticelle, retrovirus e addirittura glifosati nei vaccini, ed anche gli adiuvanti a base di alluminio sono messi in dubbio. Non ci sono studi seri sui vaccini, solo propaganda per “rassicurare il publico”.
SD: L’11 settembre la vostra organizzazione ha cambiato nome per diventare la Children’s Health Defense, l’organizzazione per la difesa della salute dei bambini. Come mai?
RFK: Nelli Stati Uniti, un bambino su sei soffre di disturbi nello sviluppo, uno su 36 è diagnosticato autistico ed in generale il 54% dei bambini americani soffrono di malattie croniche. È semplicemente una delle più grandi crisi con le quali l’America si sia mai stata confrontata. Quand’è che ci si deciderà ad aprire gli occhi? I nosti figli vivono in un brodo tossico, non si può mica continuare ad imputare tutto alla genetica, è criminale. La nostra missione è mettere fine a questa epidemia. Vogliamo ottenere il ritiro dei metalli da tutti i prodotti farmaceutici e ridurre il loro utilizzo nei prodotti industriali. Vogliamo anche il ritorno ad una scienza onesta ed indipendente, ad agenzie di regolamentazione che siano al servizio della salute umana piuttosto che dell’industria.
SD: Come ci si può arrivare?
RFK: Bisogna forzare il dibattito, fare studi, prendere misure politiche per proteggere le popolazioni, e rendere giustizia alle vittime. Ci sono due mezzi d’azione, la via mediatica e la via giudiziaria. Usare i social networks e la stampa alternativa per comunicare fino a forzare il dibattito nei giornali e costringere le agenzie nazionali a riaprire le loro cartelle e fare il loro lavoro.
SD: Solo pochi giorni dopo l’avvio della sua nuova organizzazione, sferrate un gran colpo: fate causa presso l’Ufficio dell’Ispettore Generale e presso il Congresso per frode commessa dal dipartimento di giustizia americano nel “processo omnibus sull’autismo e la vaccinazione”. In poche parole, di che si tratta?
RFK: All’epoca in cui il governo sollevò le compagnie farmaceutiche da ogni responsabilità per i danni da vaccino, creò un “Tribunale dei vaccini”, per risarcire le vittime di incidenti vaccinali. Ci si è allora accorti che non meno di 5’000 famiglie avevano avviato una procedura invocando un legame di causa tra autismo e vaccinazione. Era gigantesco, significava centinaia di millioni di dollari di risarcimento. Allora tutte queste cause vennero ragruppate in un’unica procedura chiamata “Autism omnibus proceedings”. Hanno deciso di esaminare sei casi, che avrebbero deciso per tutti gli altri.
Un caso è stato riconosciuto e risarcito, ma è stato scartato e tenuto segreto, e per gli altri cinque, è stato affermato che non c’era nessun legame. Tutti quanti sono dunque stati rigettati senza altra forma di processo. Ora, sono state recentemente ottenute più prove indicando che gli avvocati del dipartimento della salute hanno mentito e manipolato le conclusioni del principale esperto per evitare che un legame di causalità potesse essere ammesso in certi casi esaminati. L’esperto in questione ci ha appena firmato una diciarazione confermando che gli avvocati del ministero hanno abusato della sua testimonianza. Vogliamo riaprire il caso. Potrebbe capovolgere tutto quanto. Deve essere fatta giustizia, non solo per quell’unica famiglia, ma anche per le altre 5000 e per tutte quelle che in seguito sono state scartate d’ufficio.
SD: Insomma, questo diniego di giustizia ricorda ciò che accadde nel Regno Unito con il vaccino Morbillo-Parotite-Rosolia. Lo stato si è fatto garante per i danni vaccinali e ha disinnescato i processi o le azioni collettive delle vittime.
Tutto il montaggio della “frode dello studio del MPR del cattivo dr. Wakerfield” orchestrato con il gruppo di Murdoch e il giornalista Brian Deer è stato il pretesto per porre fine alla denuncia di 2’000 famiglie poche settimane prima dell’inizio del processo.
RFK: Sì, assolutamente, c’è collusione tra l’industria, la stampa e le agenzie di controllo e di regolamentazione nazionali. D’altronde la maggioranza degli studi ai quali ci si riferiva nel processo Omnibus sono stati manipolati dal Centers for Disease Control (CDC, l’istituzione che gestisce le politiche vaccinali): lo studio di DeStefano e William Thompson, che ha ammesso di aver manipolato volontariamente i dati su ordine dei suoi superiori; gli studi danesi di Poul Thorson contro chi c’è addirittura un mandato d’arresto dopo che sia scappato con le sovvenzioni dello studio; o ancora lo studio Verstraeten sul Thimerosal. Non dimentichiamo che anche le agenzie nazionali fanno soldi con i vaccini. Il CDC ha per esempio un giro d’affari annuale di 4,5 milliardi di dollari con la distribuzione dei vaccini e le agenzie americane detengono vari brevetti i quali ricavi sono molto sostanziosi. È l’esempio del Gardasil che si cerca di imporre ovunque. Bisogna finirla con queste prese in giro.
SD: Com’è possibile sostenere la vostra azione?
RFK: Le famiglie in questione possono costituirsi parte, abbiamo bisogno di testimonianze. Altre possono contattare i loro rappresentanti per esigere che venga riaperto il caso. Bisogna diffondere l’informazione, rompere la censura dei media, finanziare con donazioni. Riguarda ognuno. Se la nostra richiesta fosse accolta da tutti i genitori e anche degli scienziati si unissero a noi, tutta questa montagna di menzogne potrà ben presto crollare come un castello di carte.
SD: E potrebbe avere ripercussioni ovunque! Avete recentemente firmato una lettera aperta sulla sicurezza dei vaccini destinata all’Organizzazione Mondiale della Salute, con altre 130 associazioni di tutto il mondo.
RFK: Sì. Serve un movimento popolare su scala internazionale per sviluppare azioni comuni e vincere questa battaglia della democrazia. È chiaro che le industrie del carbone, le industrie chimiche, agroalimentari e farmaceutiche lavorano con strategie mondiali comuni per estendere i loro guadagni e il loro controllo sulla società, creando una popolazione sempre più docile.
La maggior parte delle persone immagina che le più grandi minacce per la democrazia siano i governi in mano ai militari, ma l’eccessivo potere delle multinazionali è identico, se non peggio, poiché meno visibile. Mussolini affermava che il fascismo andrebbe piuttosto chiamato corporativismo, in quanto si tratta in realtà dell’integrazione dei poteri dello stato e dei poteri del mercato… Ecco perché il publico deve essere informato da media indipendenti.
SD: Sì, avevate mandato un appello vibrante alla stampa con l’attore Robert de Niro, il quale figlio autistico ha subito danni da vaccino. Nessuno si è mosso, non ci è arrivato neanche un’eco. È la stessa storia in Europa. Nessuna televisione ha trasmesso le manifestiazioni in Italia o in Polonia contro gli obblighi vaccinali. C’erano però 15’000 persone a Roma, 20’000 a Varsavia e quasi 80’000 manifestanti a Pesaro.
RFK: L’influenza degli imperi mediatici è determinante su tutto il pianeta. In Australia, Murdoch ha ampliamente contribuito allo spargimento di una vera e propria tirannia medica che regna oggi sul paese, attraverso la collusione costante tra stampa, riviste scientifiche ed industria. È ovunque allo stesso tempo e se è forse il peggiore di tutti, non è certo l’unico.
SD: Era presente al pranzo ufficiale alla Casa Bianca tra Trump e Macron… È possibilie fare causa alle agenzie di stampa e ai media che continuano a diffondere informazioni false al servizio dell’industria?
RFK: Negli Stati Uniti è ipotizzabile in virtù delle leggi contro la collusione ed il racket.
SD: Pensate di essere all’altezza di condurre questa lotta?
RFK: La potenza degli industriali ha infiltrato la totalità delle istituzioni democratiche e delle agenzie federali. Tutti coloro che vi si sono opposti a loro sono stati immediatamente neutralizzati. Io ho sempre dovuto far fronte a questi mostri, già dall’inizio. Sono persone che hanno l’arroganza del potere. Si credono al disopra delle leggi e pensano di potersi permettere qualsiasi cosa, anche di distruggere la vita dei nostri figli. Dunque mi batterò per le famiglie, mi batterò per il loro bambini, e se necessario… lotterò fino al mio ultimo soffio.
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